Segnalatoci dal Cav. Uff. Piero Schiatti, vi proponiamo il seguente articolo:
Il tricolore, simbolo dell’unità nazionale, nasce il 7 gennaio del 1797, per decreto del Parlamento della Repubblica Cispadana, che rendeva “universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori: Verde, Bianco e Rosso”. Nell’Italia di fine XVIII secolo, attraversata dalle armate di Napoleone, le diverse repubbliche che sorgevano ispirandosi al modello francese del 1790, adottavano quasi tutte, con le necessarie varianti nei colori, bandiere caratterizzate da tre fasce di eguali dimensioni, secondo il prototipo francese.
Nella nostra bandiera, il bianco e il rosso riprendevano i colori dell’antico stemma del comune di Milano, mentre il verde veniva desunto dall’uniforme della guardia civica della stessa città. Un’interpretazione più tardiva attribuiva a questi colori valori simbolici più emozionali: il verde riprodurrebbe il colore delle colline e delle valli della nostra Italia, il bianco quello delle sue cime innevate e il rosso il colore del sangue dei martiri versato per la Patria.
Con la sconfitta di Napoleone (1814) il tricolore fu messo al bando, ma continuò a sopravvivere nel sentimento della gente e ad essere il simbolo di quegli ideali di libertà che esplosero qualche decennio più tardi. Nel 1948 il proclama di Carlo Alberto che annunciava la prima guerra d’indipendenza, adottava il tricolore con sovrapposto lo scudo dei Savoia.
Con l’unificazione dell’Italia il tricolore continuò ad essere lo stendardo del Regno d’Italia, ma senza una normativa specifica, che avrebbe dovuto attendere fino al 1925 per essere fissata. Con la nascita della Repubblica italiana (18 giugno 1946) si stabiliva nei dettagli il modello della nostra bandiera nazionale, che eliminava definitivamente la scudo dei Savoia, mentre l’Assemblea Costituente, nella seduta del 24 marzo 1947, confermava quanto deciso e l’inseriva nell’articolo 12 della nostra Costituzione.